Soffiare sul fuoco ciclabile.

“Investire ciclisti che non usano la pista ciclabile.”

 

Non è il claim pubblicitario di un nuovo modello di SUV.

Non è un emulo italiota di L.W.

Non è il terzo segreto di Fatima.

Non è una strofa mai prodotta del Giocajouer.

 

È il nome di una pagina facebook aperta il 09 ottobre e tutt’ora ‘alive and kicking’, con un’immagine di copertina quantomeno icastica.

 

"Ao ao, ciocca quer ciclista f'ori da'a prefernziale." "Anvedi ao', pija 'n po er mitra?!"

“Ao ao, ciocca quer ciclista f’ori da’a ciclabbbile.”
“Anvedi ao’, sta fori de bbrutto. Pija ‘n po er mitra che mo’ se divertimo?!”

 

Tecnicamente parlando non si può non riconoscer loro che effettivamente se su un tratto di strada c’è una pista ciclabile, noialtri pedalatori la si deve percorrere obbligatoriamente.

Poi chiaramente subentra il ragionamento, la logica, l’intelligenza, financo il buon senso… e parte la bestemmia e la segnalazione…

Vi rimettiamo il link alla pagina, con la sola preghiera di non mettere ‘mi piace’ (nemmeno per ricoprire la pagina di insulti, cosa magari liberatoria lì per lì ma profondamente inutile e stupida) né interagire in alcun modo con essa. Per ovvi motivi legati alla struttura dell’internets e dei facebooks.

Siamo sicuri del resto che a lettori attenti, aitanti, atletici, bellosguardo, simpatici e sexy come voi basti una sola raccomandazione.

 

Chiudiamo con questa amara riflessione: l’ironia è una delle poche cose che rendono la vita degna di essere vissuta. Ameremmo vivere in un mondo nel quale anche chi rischia la vita quotidianamente per spostarsi in bici e vivere la città possa ridere di cose come questa.

Anzi, il fatto che noi non si possa ridere di questa pagina ci fa proprio incazzare, altroché. Siamo incazzati neri, al solo pensiero che i più di tremila beoti che han messo mi piace leggano nel titolo della pagina una sorta di esaudimento concettuale dei loro più beceri sogni di auto-sauro-mobilisti. Siamo incazzati neri perché tra quei tremila beoti c’è sicuramente qualcuno magari un po’ meno forte caratterialmente cui questa pagina non trasmette un messaggio ironico ma una sorta di giustificazione, di sdoganamento, quasi di invito a bassa intensità all’investimento del ciclista. Siamo incazzati neri perché abbiamo tutti fresca nella memoria la sorte degli ultimi due ciclisti capitolini (uno e due) che non pedalano più con noi PER COLPA di automobilisti che, evidentemente, considerano ‘esseri umani’ solo coloro che si spostano su quattro ruote.

 

3 pensieri su “Soffiare sul fuoco ciclabile.

  1. Si potrebbe replicare con “buchiamo le gomme alle auto che usano la pista ciclabile”.
    Oppure “buchiamo le gomme alle auto”.
    Addirittura “morte agli automobilisti”

    Per lo meno si replicherebbe con lo stesso tono 🙂

    Ma non siamo noi di PdS, né i nostri lettori, né la stragrande maggioranza, quasi totalità, dei ciclisti urbani a voler combattere una guerra di bottoni.

    Ci vorrebbe poco per circolare tutti in modo più tranquillo e sicuro, basterebbe rispettare il CdS e lo spazio esteso di ciascun mezzo, dove per esteso si intende un raggio di un metro attorno allo spazio occupato dal mezzo.

    Eppure…

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  2. Raimondo, ti incollo una risposta che ho dato durante una discussione su questa pagina idiota sorta sulla pagina di Salvaciclisti Italia 🙂

    Se posso permettermi di dire una cosa: tecnicamente parlando il tipo è inattaccabile.

    – non c’è incitamento DIRETTO all’investimento dei ciclisti
    (rega’, è così, trovatemi un invito DIRETTO e mi sto zitto)

    – La pagina “investire ciclisti che.. ” è categorizzata come Intrattenimento -> evento sportivo. Non come per es. Causa e Comunità -> oppure Azienda -> Causa o ancora come Impresa locale -> Chiesa/Tour . In ciascuno di questi casi ci sarebbero i presupposti affinché FB accettasse le segnalazioni e procedesse di conseguenza.

    – il tipo non insulta MAI Anzi, viene insultato
    (fossi io il troll che ha creato quella pagina mi divertirei a segnalare tutti gli utenti, giustamente, inalberati che insultano, in qualche caso riuscirei a far sospendere financo revocare l’account)

    – (corollario legale del primo punto) Scrivere le parole che compongono il titolo della pagina NON SI CONFIGURA come istigazione a delinquere. Per lo meno finché le parole rimangono quelle (e non per esempio “Investiamo” oppure “Avanti! è ora di…”) o finché un automobilista non investa un ciclista, venga processato, dichiari di aver raccolto l’invito della pagina e non venga dichiarato incapace di intendere e di volere.

    Non si può contare su FB, per lo meno ad oggi, non c’è nulla da fare.

    Allo stesso tempo, chiamare “la mamma” non è una mossa ‘politicamente’ valida. Se la chiudessero perché noialtri si è protestato, tanti beoti che dietro al volante sognano ciclisti squartati reagirebbero radicalizzando ancora di più la propria posizione, il tutto contribuirebbe solo ad “alzare il livello dello scontro”, dove chi ci rimette sono i ciclisti urbani in prima istanza e tutti i ciclisti in generale.

    La pagina è chiaramente opera di un troll, anche molto attento. Dal mio punto di vista una possibile soluzione deve partire dal concetto di “abbassare il livello dello scontro” e giocare sul suo stesso piano: l’ironia. Che ne so roba tipo aprire una pagina e cominciare a giocare con questa pagina idiota, per confinarla nel territorio, prettamente ludico, dal quale proviene.

    Il tipo gioca. Sporco. Lercissimo. E noi mica possiamo fare la figura dei primi cretini arrivati che ci cascano con tutte le scarpe, no?!

    Scusate se mi sono permesso. Spero di non leggere commenti tipo “Vaffanculo ma sei scemo? L’autore della pagina va sgozzato!” che ho rimediato da alcuni ciclisti quando ho provato a spiegare come le cose,secondo me, stanno.
    Ma non lo spero per me, lo spero per l’eventuale commentatore, che dimostrerebbe di essere ancora più idiota dei più di 3mila beoti che hanno ‘likato’ la pagina .

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